di Bruno Picozzi
La sinistra politica a sinistra del PD, che tra l’altro è sempre più al centro, è un fenomeno oggi nascosto, quasi sconosciuto. il quadro della situazione è probabilmente riassunto dal sito Bellaciao: aggiornamento saltuario e contenuti fermi mentre scriviamo a 20 giorni fa.
Il 5 settembre scorso Alessandro Cardulli chiamava a raccolta i rifondaroli al grido: “Ripartiamo dall’opposizione”. Se qualcuno ha visto un’opposizione veramente di sinistra in ripartenza ce lo dica perché noi non ce ne siamo accorti. E non sembra che se ne sia accorto il Paese, sempre più credulone lato centrodestra e sempre più inconsistente lato centrosinistra. La compagine Di Pietro, lo sappiamo, non è qualificabile perché sarebbe di destra, se non fosse democristiana, se non fosse l’unica opposizione rimasta. Di sinistra, lì non c’è nulla.
E non c’è in fondo molto di sinistra nel movimento dei meetup dove una gran buona volontà trasversale non si traduce in forza, probabilmente perché alla base di questa armata Brancaleone ci sono tantissimi NO logici e condivisibili ma poche idee costruttive. Come nelle antiche squadre da melina, mancano gli schemi e si gioca per linee orizzontali senza aver nemmeno voglia di verticalizzare. La democrazia orizzontale è una buona teoria ma sembra proprio che le strutture per farla funzionare non siano state trovate
Nel frattempo la protesta trasversale, sempre più insistente nel Paese, scende in piazza a partire dal mondo dell’istruzione che urla contro i grembiulini per bocciare in definitiva i tagli in finanziaria e quel che significherebbe per la didattica. E non è vero che c’è disinformazione perché, se è vero che ai sindacati interessano solo le cifre, invece i commenti e le critiche degli studenti sono assai pertinenti e andrebbero perlomeno presi in considerazione.
Dopo il grande corteo di Roma, quello degli studenti, non quello di Veltroni, la parola occupazione è serpeggiata nelle facoltà e i collettivi studenteschi hanno cominciato la lotta. Qualche isolato dirigente di sinistra ha commentato. Ferrero, bontà sua, è passato a salutare.
Manifestazioni e picchetti alle università hanno segnato l’inizio della settimana passata, 15mila in strada a Palermo e 40mila a Firenze. Mentre la sinistra piange Vittorio Foa, la base si mobilita ed era ora. Ma in assenza di una forza politica organizzata che raccolga e protegga la legittima protesta di coloro che non credono nelle politiche destrutturanti del Berlusconi ter, studenti e professori uniti si beccano a Milano le cariche della polizia, come in Argentina. E quando il premier sostiene che le manifestazioni nella scuola sono “un tentativo della sinistra di organizzare una opposizione di piazza al Governo su un terreno circoscritto", egli mente sapendo di mentire. La sinistra politica non c’entra. La sinistra politica non c’è! È la gente che ne ha piene le tasche, di una politica che è solo pubblicità!
L’impressione infatti è che gli equilibri tra il Palazzo e il Paese reale stiano ballando su un filo, pronti a crollare alla prima vera folata di vento. La protesta dei Radicali martedì scorso contro l’impasse sulla nomina del giudice della Consulta e del Presidente della Commissione Vigilanza RAI è forse sintomatica delle incongruenze che stanno avvelenando i colli di Roma. Orlando non è gradito da Berlusconi alla Vigilanza RAI perché dipietrista e quindi incontrollabile; Pecorella è costretto a ritirarsi dalla condidatura alla Consulta perché ex difensore di Berlusconi e indagato per favoreggiamento. Ancora una volta il malcostume politico di Berlusconi si scontra col buon nome del Parlamento mentre Veltroni, per smarcarsi come sua abitudine, afferma che la nomina del giudice non è un problema fondamentale per gli Italiani.
Questo è un vero leader dell’opposizione!
Allora, egregio signor Veltroni, cosa sarebbe un problema fondamentale per gli Italiani? Non certo la politica europea sui cambiamenti climatici, visto che nemmeno sulle eresie sostenute dal duo Brunetta-Marcegaglia in materia abbiamo sentito alte le Sue rimostranze. C’è voluto Sarkozy per dare dell’irresponsabile al nostro governante dopo che i commissari della UE avevano sbugiardato le cifre criminali fornite da Berlusconi. Lei, signor Veltroni, che è il capo dell’opposizione parlamentare di centrosinistra, impari da chi sa far politica! Ogni tanto la vocina dovrebbe alzarla!
Come dice? Il partito del SI’? Ma allora si faccia nominare sottosegretario alle Pari Opportunità, sotto Carfagna (che in tutta franchezza è una buona posizione), e la smetta di spacciarsi per uomo della sinistra parlamentare, Lei che è leader di un’opposizione così moderata, ma talmente moderata che non fa rumore su nulla e quindi non esiste. Fa bene Cacciari a snobbare il sabato centrosinistroide al Circo Massimo chiedendo come il PD si intenda organizzare su scuola, crisi finanziaria e Alitalia.
Perché l’opposizione di centrosinistra non esiste ed è cosa chiara da tempo a chi si astenga dalle fette di mortadella sugli occhi. Non è certo una manifestazione muscolare autunnale a cambiare le cose. L’opposizione si fa in Parlamento, ostruendo il passaggio a provvedimenti scellerati come quelli che vediamo in discussione da mesi. Ed in Parlamento le sole voci dissonanti dal coro dei servi del padrone sono Di Pietro sempre e qualche volta Bonino, per quel che può servire!
A partire da queste considerazioni ci aspetteremmo una forte opposizione extraparlamentare dalla sinistra cosiddetta radicale, quella talmente radicale che si è fatta bastonare dagli elettori per aver approvato l’indulto, la missione di pace/guerra in Afghanistan, il precariato a vita e il conflitto di interessi di chi gli avrebbe spezzato le reni dopo qualche mese.
Ma la sinistra cosiddetta radicale ha troppo da perdersi in sottili distinguo, puntini sulle ‘i’ e arciconvercincesi dogmatiche per preoccuparsi di essere là dove si cerca veramente di dire sacrosanti NO al Berlusconi ter, vedi piazza Navona, vedi Chiaiano e Vicenza, vedi referendum contro il Lodo Alfano, vedi contestazioni alla riforma Gelmini. Del resto quella sinistra cosiddetta radicale è guidata dagli stessi quadri dirigenti che litigarono per settimane sul ‘falce e martello sì, falce e martello no’, dimenticando che c’era la necessità di proporre contenuti alla gente. E difatti son tutti fuori dal parlamento!
Si potrebbe obiettare che la TV è occupata dal governo, come fa capire il Financial Times secondo cui “il trattamento [ricevuto da Berlusconi] su parte dei media si avvicina a livelli di adulazione nordcoreani”, ma quando Famiglia Cristiana ha alzato la voce contro le derive xenofobiche e razziste di alcuni provvedimenti, la cosa era su tutti i giornali.
Famiglia Cristiana all’attacco del governo!!!
E le sinistre tacciono? E Veltroni dialoga? Siamo fuori dal mondo…
L’OCSE ci fa sapere che l’Italia è campione di diseguaglianza economica. Il reddito medio del 10 per cento degli italiani più poveri è di circa 3770 euro, ben sotto la media OCSE, mentre il reddito medio del 10 per cento più ricco è di circa 41500 euro, ben sopra la media OCSE. In Italia il 10 per cento dei più abbienti possiede il 42% della ricchezza totale e il 28% delle entrate globali del Paese.
Questo significa che in Italia, come in tutto il mondo globalizzato e iperliberista, la forbice tra ricchi e poveri si è allargata e continua ad allargarsi, negando il mito della diffusione della ricchezza tanto caro alle destre. In questo stesso mondo globalizzato e iperliberista i prezzi degli alimenti di legumi e cereali stanno salendo a dismisura, gettando le classi povere nella precarietà alimentare, mentre i governi saccheggiano il denaro pubblico per salvare dalla bancarotta gli speculatori finanziari che comunque continuano a guadagnare cifre incredibili.
Nel frattempo almeno da un anno i giornali continuano timidamente a titolare “allarme recessione” senza voler ammettere che la recessione è lì, tra Roma e Milano, che gli investimenti languono e si stanno perdendo posti di lavoro, che il boom economico al sapore di pizza è proprio finito, preda di avvoltoi e pastori incapaci. Che forse dovremmo saper trasformare la recessione in un giusto fenomeno di decrescita felice ma questo forse è troppo complicato da spiegare a governanti che falsificano gli studi scientifici per poter bruciare più immondizia col consenso del popolo bue.
Facciamo quindi il riassunto dell’Italia 2008.
I meno ricchi tra gli Italiani (l’Italia è un paese ricco) diventano sempre meno ricchi, o più poveri se solo diamo alla cosa il giusto nome.
Gli alimenti di base costano sempre di più e questo comincia ad essere un problema serio per le famiglie italiane, soprattutto quelle legate ad un solo stipendio, magari da insegnante.
Il lavoro è sempre più precario e l’istruzione sempre più privata (nel doppio senso di non-pubblica e anche privata di mezzi economici).
La maggioranza degli Italiani ha fiducia nell’attuale governo che però raccatta buona parte di questa fiducia grazie a un bombardamento pubblicitario senza precedenti, complici i giornalisti e i VIP di regime, mentre il Parlamento gioca ai soldatini o lavora per mantenere sulla poltrona l’uomo forte Berlusconi, aggredito dalle ingiurie di qualche comico e da orde di magistrati di rosso vestiti.
L’opposizione di centrosinistra non c’è. Semplicemente non c’è! E non si racconti di affollate manifestazioni autunnali, l’opposizione si doveva fare prima delle distruzioni parlamentari.
Di Pietro col suo manipolo sembra un guerriero spartano alle Termopili e più di tanto non può fare.
La sinistra cosiddetta radicale non scende tra la gente a sostenere coloro che in ordine sparso si oppongono fermamente all’occupazione delle istituzioni e del territorio. Nemmeno quando si sgomberano centri sociali vuoti per trovarvi improbabili molotov e così giustificare il prossimo intervento di polizia. Storie tristemente già viste.
I meetup straparlano ma al momento non fanno un solo passo oltre quel che Grillo evoca dal blog, manifestando una forte incapacità di coordinamento indipendente.
Chi Rimane?
Rimane la gente!
Sissignore, una vera sinistra non politica, quella fatta di popolo, di persone che chiedono voce in capitolo, ascolto, spazio, aria!
Non è un punto ideologico e non potrà giustamente diventarlo poiché in Italia sono ormai in pochissimi ad agitare il faccione di Marx, il che probabilmente è un bene. Però la sinistra non è e non è stata solo comunismo ideologico ma in massima parte anche e semplicemente un modo diverso di vedere il ruolo del cittadino, una visione partecipativa della democrazia, una volontà di essere presenti laddove si prendono decisioni, una rivoluzione copernicana del rapporto tra governanti e governati.
Osiamo sperare che in Italia stia crescendo quel movimento popolare evocato anni or sono da Ivano Fossati che ha radici forse nei desideri sparsi dei meetup ma sicuramente più nelle manifestazioni studentesche, nei centri sociali, nelle assemblee online, nel crescere spontaneo di tanti progetti partecipativi che stanno demarcando il confine oltre il quale non si vuole permettere alla casta di decidere di cosa è bene e di cosa è male.
Sono i giovani, gli studenti ancora una volta a esporsi in prima linea e a prendere le manganellate ma la risposta dal basso è piena di civiltà e coscienza.
“C’è un elemento eccezionale e positivo, gli studenti non sembrano avere nessuna voglia di fermarsi, noi non abbiamo nessuna voglia di fermarci!” ”Da oggi noi costruiremo la nostra università che vuol dire lezioni in piazza, autoformazione e partecipazione degli studenti.” (Dalle interviste di Repubblica TV a Milano dopo i tafferugli con la polizia)
Questi sono i ragazzi che guideranno il nostro futuro. Ragazzi cresciuti a Champions League e Grande Fratello e che nonostante tutto hanno parole sagge da dire a chi voglia ascoltare.Speriamo che tra di loro serpeggi quell’energia che tutti aspettiamo di veder sorgere per poter sollevare la nostra democrazia da questa palude popolata di vecchi mostri senza dignità, usi al baratto e al mercimonio. Speriamo che tra questi ragazzi cominci il canto meraviglioso ad accompagnare un nuovo risorgimento di idee e di pratiche davvero democratiche. E speriamo che tutti coloro che hanno orecchie e volontà seguano il ritmo con gioia, con forza visionaria, con determinazione, con consapevolezza.
Alzati che si sta alzando!
27 ottobre 2008
Ripartire dall’opposizione
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